
di ANTONIO DE SIGNORIBUS
SAN BENEDETTO – Ci sono case, per usare una espressione popolare, dove “si sente”,ovvero si avvertono strane presenze. In genere sono case ritenute abitate da “agitati” spiriti di trapassati legati,in qualche modo, alla loro abitazione. Su questo argomento,davvero molto frastagliato,presente in molte culture e religioni, si sono sbizzarriti personaggi come Plauto,Plinio il giovane,Luciano di Samosata, eccetera.
Ma se ne trovano tracce anche ne “Le mille e una notte” in molte fiabe e leggende popolari, e in pubblicazioni di scrittori,come Shakespeare, Edgar Allan Poe,Walter Scott, Conan Doyle, Montague Rhodes James, Henry James, Stephen King,ed altri. Come buona parte dei paesi del mondo,anche l’Italia possiede una solida tradizione popolare nel campo delle case infestate,distribuite un po’ in tutto il territorio. Ecco una testimonianza che ho raccolto, e che mi fa pensare a Harry Price e al suo “La casa più infestata d’Inghilterra”,dove si dice che, quando cala la temperatura all’improvviso,la presenza del fantasma è certa.
E adesso attenzione,prego! Erano gli anni 1947-1952; Pasquale viveva con la sua famiglia in un appartamento sito in un edificio,che era stato un antico convento. Il fenomeno,che si avvertì subito,fu quello di inspiegabili correnti d’aria gelida,che si manifestavano soprattutto la sera. Il padre di Pasquale provvide a fare sistemare gli infissi vecchi e malandati,nonché a rinforzare il riscaldamento,con l’aggiunta di un’enorme stufa. Il locale della stufa aveva una finestra e tre porte,due delle quali davano accesso alle camere da letto.
In questo locale venivano stesi ad asciugare i panni d’inverno. Ebbene, molte volte, furono ritrovati al mattino avvolti attorno al filo,come se il vento li avesse agitati durante la notte. Una sera,poi,mentre Pasquale stava studiando in camera sua,all’improvviso, percepì un vento gelido che turbinava all’altezza delle sue caviglie e poi,lentamente,lo sentì salire,come fosse una corrente orizzontale prodotta da un ventilatore,fino a giungere al piano tavolo,soffiando da destra a sinistra.
A quel punto le pagine del libro cominciarono a girare,prima lentamente,poi sempre più vorticosamente,finché all’ultima pagina il libro si chiuse e cessò anche il vento. Pasquale non ebbe alcuna reazione, né di sorpresa né di paura. Era solo incuriosito. Andò a controllare le finestre per vedere se erano ben chiuse, poi se ne andò a dormire. Non raccontò a nessuno la strana fenomenologia di quella notte,anche perché la cosa era diventata ormai così familiare da non impressionarlo più.
Aveva solo pensato, questo sì,che probabilmente la “cosa” aveva assunto una dimensione esagerata,rispetto alle altre notti. Ma non finì lì,purtroppo. Il fatto più clamoroso si produsse nell’inverno del 1951. Erano le nove di sera e la famiglia di Pasquale era a tavola per la cena,quando un fragore improvviso,come di una porta schiantata da una cannonata, ruppe la tranquillità della serata. Tutti si alzarono da tavola e corsero verso l’ingresso per vedere cosa era successo. La doppia porta di casa, di robusta quercia, era completamente spalancata.
I doppi catenacci, che erano stati inseriti,come ogni sera,fuoruscivano senza che né la porta, né le serrature fossero minimamente lesionate,mentre i paletti inferiore e superiore erano liberati. Il padre di Pasquale suonò il campanello d’allarme collegato con la casa del custode. Questi, accorse armato e accompagnato dal figlio. Insieme,poi perlustrarono l’intero edificio,che aveva un solo accesso dalla strada,sbarrato all’interno. Nulla, però,fu rilevato. Altre esperienze, più o meno di questo tipo,furono vissute, in quel periodo,dalla famiglia di Pasquale.
Non si parlò mai di eventi paranormali,anche se la madre di Pasquale gli confessò,quando ormai s’erano trasferiti in un’altra casa, di un’altra città per motivi di lavoro,di aver manifestato le sue perplessità e i suoi timori a suo padre, il quale, per scetticismo personale o forse per tranquillizzarla,non volle mai dare alcun peso ai fenomeni,cercando sempre di trovare una spiegazione razionale agli stessi. Chissà se gli stessi fenomeni li avvertiranno i nuovi inquilini?