Lettere al Direttore / Il delivery dei librai sfida Amazon: “Nessun algoritmo è come noi”

SAN BENEDETTO

di Tonino Armata

Egregio direttore, loro fanno delivery. Non di cibo, ma di libri. Hanno inventato un sistema in cui è il libraio stesso che consegna casa per casa, curando i rapporti con i propri clienti. E affermano non ce ne vogliano Amazon e gli altri: per questo tipo di fiducia che si viene a creare tra chi vende libri e chi li acquista, non c’è algoritmo che tenga.

A parlare sono: Leonardo Taiuti, editore di Black Coffee, e co-fondatore di Bookdealer, la prima piattaforma di e-commerce in Italia a sostenere attivamente le librerie indipendenti. Insieme a Mattia Garavaglia, libraio della Libreria Golem di Torino, Daniele Regi e Massimiliano Innocenti. Taiuti ha dato vita ad un sito in cui acquistare dalla libreria “sotto casa” è tanto semplice quanto economico.

Il lettore sceglie tra due modalità di recapito del libro (consegna a domicilio effettuata dal libraio al costo di 1,90 o spedizione con corriere) e la somma spesa andrà interamente alla libreria. Bookdealer infatti non chiede alle librerie alcuna percentuale sul venduto o abbonamenti annuali, né impone costi di gestione. Una formula destinata ad avere successo: “Quando siamo partiti il 27 agosto 2020 avevamo 120 librerie iscritte. A neanche tre mesi di distanza, sono più di 600”, ci racconta l’editore.

Bookdealer ha fatto della consegna a domicilio e della rete di librerie indipendenti i suoi punti di forza. Per questo non teme i “rivali”, come Amazon o Ibs. Piuttosto vuole porsi come un’alternativa: “Amazon piace perché acquistare libri lì è facile. Costa poco, spesso ci sono degli sconti (anche se sono sconti del 5% ovvero irrisori colpiscono sempre l’utente) e la consegna è quasi sempre gratuita.

Case editrici come Feltrinelli Mondadori invece non puntano sull’e-commerce perché per loro la consegna a domicilio non è la priorità, avendo già un plateau formato da negozi e distribuzione. Noi volevamo fare qualcosa di diverso da queste realtà: proporre un’esperienza d’acquisto online, un servizio di delivery a basso costo (1,90 contro i 3,90 di spedizione di Feltrinelli, ad esempio), ma offrire ai clienti quelle attenzioni che solo il libraio in carne ed ossa sa dare”.

Sul sito è possibile infatti trovare i consigli di lettura del proprio libraio del cuore o acquistare libri a scatola chiusa scegliendo solo l’argomento (ad esempio, “viaggi”) e fidandosi totalmente del fiuto di chi questo lavoro lo fa da una vita. È un’esperienza d’acquisto diversa, più completa e più etica, che consente al cliente di capire davvero in quale realtà si stia acquistando e a chi destinare i propri soldi.

Il risparmio, d’altronde, c’è, dal momento che qualsiasi sia la quantità di libri ricevuta a domicilio il costo per il lettore non aumenta. Anche i vantaggi per la libreria che sfrutta questo servizio sono notevoli: “I librai possono scegliere di consegnare personalmente a domicilio in un raggio da 1 a 20 km. Così, sfruttando bene la vetrina online e il potere dei social, si possono far conoscere anche fuori dalla propria cerchia di clienti abituali”, spiega Leonardo.

Ma come funziona, nel dettaglio, l’esperienza d’acquisto? Il team dietro a Bookdealer ha cercato di renderla più semplice possibile. “Posso scegliere tra due modalità – continua Taiuti -. Nella prima, seleziono i libri che voglio comprare, li metto nel carrello, scelgo la libreria più vicina a me o quella che preferisco e decido se ricevere una consegna a domicilio o una consegna tramite corriere.

Oppure posso, a monte, scegliere la libreria dalla quale comprerò e da quella selezionare i libri da acquistare. I tempi di consegna variano: se il libraio della nostra libreria preferita ha il volume che cerchiamo proprio sullo scaffale, potrà impiegarci anche due ore a consegnarcelo. E questo è un servizio che neanche Amazon offre”.

Leonardo spera che in futuro le librerie di quartiere – presidi culturali essenziali per il nostro Paese – si appoggino sempre più ad Internet e alle risorse che può mettere a disposizione. “Non credo che le librerie spariranno – conclude -. Ma non è possibile, nel 2020, non prendere in considerazione il potere della rete. C’è il rischio che, senza dare importanza all’online, si ceda una fetta del mercato a colossi come Amazon.

È bello ritrovarsi nel calore di una libreria, di un negozio fisico, ma è necessario anche inventare nuovi modi per vendere. Si può ricorrere all’e-commerce pur convincendo il cliente che il libraio è sempre lì, dietro l’angolo, a dare consigli e a dire “fidati di me”.

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