
CUPRA MARITTIMA -Non è sicuramente passata inosservata la serata dedicata alla riscoperta della “Civiltà contadina“all’Agriturismo La Castelletta di Cupra
Il tutt i simbiosi con la presentazione della nuova originalissima edizione del libro “Fiabe e Leggende delle Marche“( Newton Compton, 2017) del prof .Antonio De Signoribus filosofo, scrittore e studioso di cultura orale, riconosciuto e apprezzato sul territorio nazionale.
Durante la serata, mentre venivano gustati piatti tipici della tradizione contadina, sono state lette, dopo un interessante intervento di De Signoribus sulla valenza della cultura orale, alcune fiabe e leggende tratte dal libro, acquistabile presso tutte le librerie d’Italia ed oltre. Le parole dello scrittore sono state precedute da una significativa riflessione della dottoressa Roberta Rossi, assessore del comune di Cupra Marittima, sul ruolo importane che ha svolto la civiltà contadina nella realtà marchigiana.
Il bel volume di De Signoribus (definito il Grimm delle Marche) di 240 pagine, si dipana su otto tracciati narrativi: Astuzia e stupidità; Casi comici; Re, figli di re e dintorni; I patti; Casi difficili e eroici; Gli aiutanti; Casi misteriosi; Tesori nascosti, che danno vita a un corpus vivace in grado di testimoniare la profondità e l’esemplarità della narrativa popolare marchigiana.
“Fra le raccolte più significative – scrive Sanzio Balducci, Ordinario di Dialettologia italiana all’Universita di Urbino, nella prefazione al libro di De Signoribus- segnaliamo quelle del Gianandrea del 1878 per il territorio di Fabriano e quelle del Mannocchi dei primi decenni del Novecento per il territorio di Fermo. A questo nucleo fondante si aggiungono altre attestazioni, come quelle qui presentate dal De Signoribus che dimostrano come ancora oggi è possibile scoprire nuove testimonianze dell’antica tradizione, anche se lo spazio delle favole si è ridotto drasticamente”.
Eh sì, lo spazio delle fiabe si è ridotto, ma non passa mai queste voglia di ascoltarle. La vita è carica di orrori e di fallimenti, ma è altresì ricca di infinite possibilità esistenziali, di incontri, occasioni e aiuti insperati ed è proprio riportando in primo piano queste possibilità che la fiaba popolare da una risposta ad esigenze profonde dell’animo umano.
“Insomma, il suo fascino -dice De Signoribus- sembra intramontabile, ma non bisogna spezzare la catena, anzi è indispensabile proseguire il racconto fantastico perché fa bene all’anima…Su, dunque bisogna affrettarsi e non perdere altro tempo, perché Larga è la foglia, stretta la via/ dite la vostra, che ho detto la mia”.