
PESARO – Il poeta Fabrio Strinati dedica due poesie ed alcuni versi all’ artista Bruno d’Arcevia, pittore “manierista”, annoverabile tra i fondatori della Nuova maniera italiana, il movimento artistico nato nei primi anni ottanta nel contesto della Transavanguardia.
Le tecniche pittoriche cui Brunio D’Arcevia fa ricorso sono quelle tipiche della grande tradizione, dall’olio su tela all’incisione ad acquaforte, fino all’affresco, mentre i temi ricorrenti sono quelli classici, dalla mitologia al soggetto sacro. Espone a Roma presso la Galleria Apollodoro di Paolo Portoghesi, che diventa il luogo di aggregazione ed il punto di riferimento principale del movimento neomanierista.
Nel 2001, dà vita, assieme agli artisti Luigi Frappi e Vittoria Scialoja, al movimento dei “Revivalisti”.
Due poesie e alcuni versi
A Bruno d’Arcevia
Tutto ammorba il caldo
il colore d’una tela, risuona
al ciel sereno intima paura
come quando fuori l’ombra è voce e sera,
energia t’assale: le cose assottigliate
nella mente assorta
dentro ribolle e risale immagine,
creativa in ogni dove, d’eterno rifugge.
***********************************
Tutto è un po’ nitido seppur netto
tracciano nell’animo nel vento
linee sciogliersi le tinte del mistero:
sorgente idea si mescola rischiara
integrità d’un uomo “diverso”
dal contorno mai vago si nutre
di forme, poetica visione ampia
l’aurora che non si trascura…
né l’avventura oltre il confine d’una selva
quando nebuloso è l’attimo
che ti divora.