
ROMA – “I principali operatori telefonici rischiano una nuova sanzione dall’Antitrust per aver inviato ai propri utenti solleciti di pagamento per fatture non saldate (in alcuni casi neanche ricevute) con minacce di iscrizione nella banca dati morosi SiMoITel, che ancora non risulta operativa”. Così Francesco Luongo, presidente nazionale del Movimento Difesa del Cittadino annuncia l’avvio di diverse istruttorie da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato nei confronti di aziende di tlc, tra cui Telecom, Wind-Tre e Vodafone.
A segnalare il comportamento scorretto messo in atto dagli operatori è stato proprio il Movimento Difesa del Cittadino che, insieme al Codacons, ha inviato a maggio scorso un esposto all’Antitrust oltre che al Garante Privacy e all’Agcom denunciando la violazione del Codice del Consumo.
“Oltre al fatto che la banca dati cui fanno riferimento le aziende, ad oggi, non risulta ancora in funzione, abbiamo denunciato anche il fatto che le morosità contestate spesso neppure autorizzerebbero l’iscrizione dell’utente al registro SiMoITel, prevista soltanto a determinate condizioni – precisa Luongo”.
L’iscrizione, infatti, è possibile solo se si verificano contemporaneamente i seguenti presupposti:
− recesso dal contratto ad iniziativa di una delle parti esercitato da non meno di tre mesi;
− importo insoluto per ogni singolo operatore di non meno di 150 euro;
− presenza di fatture non pagate nei primi sei mesi successivi alla stipula del contratto;
− assenza di altri rapporti contrattuali post-pagati, attivi e regolari nei pagamenti con lo stesso operatore;
− assenza di formali reclami/contestazioni, istanze di conciliazioni o di definizione di controversie dinanzi agli organi competenti inoltrate dal cliente;
“Continuiamo a constatare che nel settore delle telecomunicazioni l’illecito è sempre dietro l’angolo – conclude il Presidente di MDC – Gli operatori non sanno più cosa inventarsi per spaventare gli utenti con minacce inesistenti e lesive dei loro diritti che, al momento, vengono tutelati soltanto grazie alle nostre segnalazioni e alla solerte azione dell’Antitrust”.